Uma estrela tranquila

 


Questa qui sopra è la copertina dell'edizione brasiliana di Una stella tranquilla - Ritratto sentimentale di Primo Levi, che esce a inizio marzo 2024 per l'editore wmf Martins Fontes: si può acquistare qui.

This is the cover of the Brazilian edition of my graphic novel about Primo Levi. It is published by wmf Martins Fontes, you can buy a copy here.

Una stella tranquilla




Una stella tranquilla - Ritratto sentimentale di Primo Levi
256 pp. in bicromia, formato 17x24, cartonato
Con una prefazione di Marco Belpoliti

La mattina del 19 ottobre 1945 Primo Levi tornava a Torino, dopo un anno di prigionia nel lager di Auschwitz e un viaggio di molti mesi nell'Europa dell'Est, con addosso un bisogno quasi fisico di raccontare ed essere creduto. Ripartendo dalle sue parole, senza mai sconfinare nella vita privata, Pietro Scarnera ne delinea un ritratto sentimentale che illumina gli aspetti meno raccontati della sua personalità: il percorso come scrittore, la passione per la scienza, il lavoro di chimico. Una rilettura che fa emergere e restituisce alle nuove generazioni la complessità di una delle figure fondamentali del Novecento. Un racconto per immagini delicato e profondo, vincitore del prestigioso Prix Révélation al Festival di Angoulême.









Una newsletter


Da un po’ di tempo sto lavorando a un libro a fumetti sul tema del viaggio in Italia. Doveva essere un fumetto sui miei viaggi in Italia, poi però ho cominciato a leggere diari, resoconti, lettere dei viaggiatori che mi hanno preceduto: Goethe, ovviamente, ma anche Stendhal, Lord Byron, Percy e Mary Shelley e molti altri… pare che tutti siano passati dall’Italia. Ho accumulato una quantità di storie, di scoperte, di meraviglie, e pian piano le sto mettendo in ordine. Ho deciso di fare una newsletter che è un diario di lavorazione e allo stesso tempo un modo, per me, per tenere alta la concentrazione: fare i fumetti è un lavoro lungo e solitario e non so ancora se e quando riuscirò a finire questo libro, nel frattempo però ci sono molte cose che ho scoperto e che vorrei condividere, per restituire almeno un po’ del lavoro di ricerca che sto facendo. E poi tutti i viaggiatori citati sopra scrivevano lettere dal loro viaggio in Italia, così in qualche modo lo faccio anche io!

2021



Gli ukiyo-e, le stampe giapponesi realizzate da artisti come Hokusai e Hiroshige, arrivarono per la prima volta in Europa nella seconda metà dell’800. I pittori europei si innamorarono subito di queste “immagini dal mondo fluttuante” (è il significato di ukiyo-e): si facevano fotografare indossando un kimono (come Henri de Toulouse-Lautrec), creavano i loro monogrammi a imitazione degli artisti giapponesi, inserivano gli ukiyo-e nei loro dipinti (come Van Gogh): si coniò anche il termine “giapponismo”, per indicare l’influenza che l’arte nipponica ebbe su quella europea. Un artista in particolare, Henri Rivière, si ispirò alle 36 vedute del monte Fuji di Hokusai (di cui fa parte la celebre “onda”) per realizzare le 36 vedute della torre Eiffel. La particolarità di queste due serie di stampe è la composizione: il monte Fuji o la torre Eiffel non sono quasi mai al centro dell’inquadratura, spesso in primo piano c’è altro, una scena di vita quotidiana, ad esempio. Ho pensato di riprendere questa idea, come un esercizio: il punto di riferimento più simile a un monte o a una torre che avevo a disposizione era il Santuario della Madonna di San Luca, uno dei simboli di Bologna. Le vedute, da tradizione, dovrebbero essere 36, ma per ora, per questo calendario, sono 12 (13 con la copertina). Buon 2021!





Graphic Medicine

Da qualche anno disegno delle illustrazioni per SM Italia, la rivista dell'Aism, l'Associazione italiana sclerosi multipla. A ottobre mi hanno chiesto di realizzare un video/workshop per spiegare come il disegno, e il fumetto in particolare, possono rivelarsi molto utili per raccontare una disabilità o una malattia. Per prepararlo ho ripreso in mano i quaderni che portavo con me quando andavo nella clinica dove era ricoverato mio papà... sono pieni di scarabocchi, ma è da lì che poi è nato il mio primo libro a fumetti, Diario di un addio (vedi qui). Da allora mi sono sempre più convinto che non bisognerebbe mai smettere di disegnare, anche se i nostri disegni sono "brutti". In fondo il disegno è un modo di esprimersi, ed è un peccato privarsene, perché a volte può rivelarsi il più efficace.

Il naso

 


A luglio il Circolo dei lettori mi ha chiesto di tenere una lezione di disegno un po' particolare. Causa Covid si è svolta in diretta su Instagram e faceva parte dell'anteprima di Scarabocchi, il mio primo festival (in programma a Novara dal 18 al 20 settembre). Quest'anno il festival ha come tema il corpo, quindi ci è stato chiesto di spiegare come si disegna una determinata parte del corpo. Io ho scelto il naso, ma ci sono anche le lezioni di Guido Scarabottolo (i piedi), Giovanna Duri (le braccia) e Alessandro Bonaccorsi (le orecchie). In realtà non si è trattato proprio di una lezione, ma piuttosto di un modo per scoprire come è stato disegnato e usato il naso nella storia del fumetto. Potete vederla o rivederla anche su YouTube:


L'estate in città

 


Questa estate ho tenuto una sorta di diario a fumetti per Doppiozero. È una serie di otto storie brevi - quattro tavole l'una - raccolte sotto il titolo "L'estate in città". Sono tutte frutto di passeggiate fatte in giro per Bologna. Tutti gli episodi sono on line qui:

1 - Nuovi inizi

2 - Moscerini

3 - Ultras

4 - La casa del popolo

5 - Attraverso i muri

6 - La santa

7 - Altre forme di vita

8 - Irma Bandiera